Mi aiutate con questo tema di pedagogia?
Salve a tutti!
mi hanno assegnato un compito di pedagogia... solo che non sono capace di svolgerlo...qualcuno può darmi una mano?
ecco la traccia:
"La letteratura pedagogica contemporantea ha ampiamente sottolineato il valore pedagogico della motivazione all'apprendimento,collegandolo anche con le capacità empatico-comunicative del docente.Analizza la questione soffermandoti sui seguenti aspetti: Nel rapporto insegnamento-apprendimento qual'è il ruolo esercitato dalla motivazione?Quali aspetti metodologico-comunicativi vanno curati dal docente per sollecitare la motivazione all'apprendimento?secondo il tuo pareremquali fattori socio-culturali influiscono maggiormente sullo sviluppo o sulla mancanza della motivazione ad apprendere?" Grazie a chi mi aiuterà
1 risposta
- 1 decennio faRisposta preferita
La motivazione ad imparare viene considerata “la più significativa risorsa dell’individuo nella
società della conoscenza” (Heinrich Böll Stiftung). Una risorsa che la scuola – anche la nostra
scuola - dovrebbe potenziare utilizzando un ampio spettro di forme di apprendimento e
insegnamento, favorendo la cooperazione tra gli alunni, sviluppando autonomia, assunzione
di responsabilità, senso di appartenenza sociale e solidarietà reciproca.
Porre attenzione alla salvaguardia di questa risorsa è dunque non solo una condizione
rilevante per lo sviluppo del curricolo, ma una funzione essenziale del curricolo stesso. La
motivazione ad imparare è cioè, insieme, strumento e fine del processo di apprendimento.
È necessario chiedersi criticamente e onestamente – e soprattutto chiedere agli alunni – se la
scuola riesca sempre a rinnovare la motivazione ad imparare, ma soprattutto interrogarsi sulle
condizioni curricolari che potrebbero migliorare questa funzione. La Fondazione “H. Böll”
ritiene, ad esempio, che il curricolo, per avere effetti motivanti sugli alunni, dovrebbe
rispondere a tre requisiti:
a) essere fondato sul pieno rispetto dei requisiti psicologici dell’apprendimento, cioè
tener conto del modo in cui bambini e giovani apprendono;
b) essere orientato verso il futuro e offrire agli alunni risposte sul senso di ciò che
apprendono;
c) essere calato in un’organizzazione didattica motivante, che offra esperienze
diversificate, pratiche e vicine al mondo reale.
Questa proposta si fonda sulla critica al sapere enciclopedico, che la scuola generalmente
privilegia e che la parcellizzazione del sapere in discipline accentua. La critica parte dalla
sempre più ovvia constatazione che nessuna scuola – anche quella a tempo pieno o prolungato
– può far acquisire agli alunni tutte le conoscenze, abilità e competenze, ma deve operare
delle scelte radicali e precise. La contrapposizione dell’apprendimento esemplare
all’approccio enciclopedico non è una novità degli ultimi anni, ma caratterizza la storia della
pedagogia e della didattica. Oggi questa contrapposizione sembra puntare su una soluzione
basata su due elementi:
! l’identificazione di competenze essenziali (Schlüsselkompetenzen) e
! la differenziazione delle modalità di apprendimento.
vedi anche http://www.nuovapedagogia.com/nuovapedagogia.html