Lettera alla prof, help! 10 punti al migliore!?
ciao a tutti!
Frequento la III media, e per Sabato la prof mi ha incaricato di scrivere una lettera indirizzata ad un prof che ti ha particolarmente aiutato, o semplicemente quella/o che preferisci, facendo capire le emozioni che senti.
Piccolo problema: non so cosa scrivere!!!!!!
Pensavo di indirizzarla alla mia professoressa di Italiano o a quello di Tecnica, ma mi servirebbe qualche spunto!
Qualcuno di voi a delle idee?
Grazie in anticipo! Naturalmente chi mi aiuterà otterrà 10 punti!!
5 risposte
- 1 decennio faRisposta preferita
carissimo professore, come posso cominciare..io le sono infinitamente grato per avermi aiutato in tutto,per avermi fatto sentire la sua vicinanza,per avermi aiutato a crescere,per avermi inculcato il valore della cultura e avermi fatto capire l'importanza della scuola.è proprio grazie ai suoi insegnamenti,ai suoi consigli che adesso ho acquisito tante conoscenze e non solo a livello scolastico,ma anche dal punto di vista "umano".io le sono veramente riconoscente per essere stato un amico oltre che un professore.. avrò un bellissimo e indelebile ricordo di questo cammino.....GRAZIE!!
- 1 decennio fa
puoi mettere k è la tua prof. preferita xke ti ha guidato ank nei momenti piu difficili, k e sempre disponibile se nn capisci qlk...e molto brava a spiegare, e giusta nei voti...hai tante cs da mettere ... spero k questo ti serva cm spunto
- 1 decennio fa
DIlle...che ti ha aiutato x la scelta della scuola...x i problemi scolastici e sociali...che ne so xk ti ha aiutato?...prima spiega in cosa ti ha aiutato...poi descrivi il rapporto che hai con lei... infine ringrazia ...il tutto penso che debba essere scritto con 1 tono aulico...o cmq formale...no? vedi te:)
- Anonimo1 decennio fa
bhe...per prima kosa potresti rikordare quello ke ha fatto x te,kome inizio, poi parlare di qnt ti abbia aiutato e fatto superare dei brutti momenti,dopo puoi argomentare su kosa ne pensi del prof in questione e fare anke paragoni se vuoi...
konkludendo nel dire ke senza il prof non avresti passato quel brutto momento
e non ti skordare ti ringraziare...
...
cmq....anke io sn di 3° media...e danno delle tracce allucinanti...xD
...spero di esserti stata utile...
bacioni !
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- Anonimo1 decennio fa
Cara Prof,
40 anni fa dei ragazzi montanari che oggi hanno l' età dei miei
genitori, scrissero una lunga lettera a una sua collega capace di farla arrossire dalla
vergogna e, con lei, un’intera generazione di insegnanti. E’ stata una frustata salutare
che ha svegliato dal torpore le coscienze e modificato profondamente un modo di
concepire la scuola schiacciata, allora, sul versante dei privilegi: quella scuola dei Pierini
(per soli ricchi) ha aperto le porte anche a persone come me destinate, senza l’opportuna
frustata dei ragazzi di Barbiana, a percorrere le stesse strade dei genitori: il contadino,
l’artigiano, il muratore con qualche immancabile puntatina all’estero, da emigrante non
da turista. Non che, ieri come oggi, fare il contadino, il muratore o l’artigiano sia un
mestiere deprecabile. Anzi! Il fatto, però, che fossero sempre, da generazioni a
generazioni, le stesse classi sociali a svolgere questi mestieri, precludeva quell’osmosi
sociale che rende bella l’emancipazione dentro il quadro di una società democratica.
Grazie, pure, a quella frustata dei montanari di Don Lorenzo Milani io ho potuto sedere
dietro una scrivania, assaporare il gusto della cultura, riscattare, attraverso me, i miei
genitori dall’atavico timbro di ultimi.
Oggi, quella lettera piena di richiami a concetti nobili
(cittadino sovrano, democrazia, fai strada ai poveri senza farti
strada) è ingiallita e sgualcita, ma conserva il suo fascino, perché è
lo statuto del mio riscatto, il codice dei miei diritti, una forma
storicizzata di Vangelo che ha reso possibile, anche per me, il
miracolo dell’emancipazione.
Si ricorda il motto della scuola di Don Milani? “I care”, mi interessa, mi riguarda.
Di questo “I care”, il “mi interessa”, sento anche io la mancanza nella scuola. Lasciami
questo lamento o, meglio, questo scatto di orgoglio! Dopo anni di timidezza, mi conceda,
direbbe Don Milani, di uscire dalla viltà e di avere uno scatto di prepotenza. Prepotenza
di dirle, però, che soli solo nella vostra opera educativa. “Don’t care”, non interessa, a
nessuno il vostro lavoro.
“Don’t care”, non interessa, il suo ruolo ai genitori.
Quando vengono al colloquio non vogliono sentir ragione:
sono pronti a puntarle il dito contro , alzano barricate per
difendere ifigli a spada tratta. A difendere il loro “bambino”, anche
se hai abbondantemente superato la stagione dei trenini.
Anche
quando marino la scuola, anche quando prendo d’infilata ogni
sciocca ricorrenza per saltare le lezioni, anche quando mi
invento uno sciopero per andare a passeggio sul corso. Sei sempre la mia Insegnate che va
difesa dalla scuola troglodita e staccata dalla realtà, per cui il giorno del rientro in classe
la lloro firma campeggia sotto una limpida giustificazione: “Motivi di famiglia”. Quali
sarebbero, poi, questi “motivi di famiglia” non osi chiederli per sacro diritto di privacy.
Se la mattina arriva puntualmente in ritardo a scuola o infila un’assenza dietro l’altra, per
non compromettere il punteggio del credito di fine anno, subito pronta la pezza
giustificativa: la mamma corre dal medico di famiglia e, questi, integerrimo
professionista, certifica da par suo l’immancabile bisogno di riposo e cure.
Non dovesse bastare tutto questo scenario superprotettivo, in omaggio alla trasparenza e
in ossequio alla fiducia incondizionata verso il loro"bambino"”, ogni sospetta
illegittimità nell’azione professionale dell’insegnante viene perseguita con minuzia di
particolari. Estrema ratio c’è il ricorso alla carta bollata e al TAR.
Coraggio Prof,domani sarà un'altro giorno!
Se ti piace sistemalo un poco.
Ciao