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domanda sull'eneide...?
allora..devo rispondere a questa domanda di epica..però non deve essere tanto corta...tipo 10 righe o poco meno.
"I Campi Elisi sono la sede dei beati: quali elementi caratterizzano questo paesaggio e questo ambiente?"
2 risposte
- 1 decennio faRisposta preferita
I Campi Elisi, o Eliseo - talvolta identificati con le Isole dei beati o Isole Fortunate -, sono, secondo la mitologia greca e romana, il luogo nel quale dimoravano dopo la morte le anime di coloro che erano amati dagli dei. Nell'Eneide di Virgilio, Enea, dopo la sua fuga da *****, arriva in Campania, a Cuma, per consultare la Sibilla. Ella lo accompagna negli Elisi, dove incontra suo padre Anchise, deceduto da poco. Nell'Odissea, invece, Omero ricorda che i Campi Elisi saranno la sorte di Menelao, amato appunto dagli dei poiché genero di Zeus e in quanto marito di Elena, dandoci anche una descrizione del luogo (libro IV, 702-712). Un luogo in cui per i mortali la vita è bellissima, mai toccata da neve e pioggia, né dal freddo, ma sempre soffi di Zefiro rinfrescanti per gli uomini sono mandati dall'Oceano.
Secondo Omero ed Esiodo, le anime dei giusti amati dagli dei dimoravano dopo la morte in un luogo di delizie, coperto dall'ombra di boschetti sempreverdi e immerso in una luce soffusa : i Campi Elisi. Questa campagna si trovava ai limiti occidentali della terra (considerata a quel tempo una distesa piatta), ed era circondata dal mare. A volte i Campi Elisi venivano chiamati le Isole dei Beati. Nell'Eneide, Virgilio descrive l'incontro fra Enea ed il padre Anchise in questo luogo.
Prova ad unire tutte queste info! 10 righe dovresti riuscire a scriverle!
Ciao! Spero di esserti stata utile!
Fonte/i: Internet e Libri di letteratura! - 1 decennio fa
Nel VI libro Enea intraprende il viaggio negli Inferi e la poesia si fa
misteriosa, emozionante.
Dalla porta degli Inferi si dipartono due strade: una conduce al Tartaro,
luogo di dannazione, l'altra all'Eliso, dove, in luminose praterie,
soggiornano gli spiriti dei giusti e dei pii. L'aria è tersa e luminosa, i
campi sono rivestiti di luce, allietati da un altro sole e da altre stelle
rispetto a quelle che illuminano la superficie terrestre.
Il boschetto profumato, le acque che scorrono, l'erba abbondante, la
natura serena ricreano un'atmosfera beata che è serenità, armonia,
libertà di movimento per le ombre degli eroi virtuosi, dei sacerdoti più
puri, dei profeti, dei benefattori, degli uomini che hanno consacrato la
vita alla poesia e alle arti.
In fondo a questa vallata c'è un bosco appartato, folto sussurro di selva,
e la corrente del fiume Lete lambisce quelle placide sedi. Lì intorno
aleggiano le anime in attesa della reincarnazione: sono paragonate ad
api che, nella stagione estiva, si posano sui fiori di vari colori, si affollano
accanto a candidi gigli e riempiono l'aria del loro ronzio.
Così come il bosco, l'acqua, i fiori, anche le api fanno parte del topos del
locus amoenus, già a partire da Teocrito.
L'Odissea conosceva i Campi Elisi ai confini della terra e altri poeti
avevano immaginato che gli Spiriti Beati dimorassero nelle Isole Beate,
che identificavano con le Canarie.
Virgilio, invece, nel descrivere questo paesaggio ideale pensa all'Italia, ai
suoi boschetti odorosi, ai ruscelli, alle vallette riparate: il topos letterario
assume nuove caratteristiche, si colora del fascino della Saturnia tellus
celebrata nel famoso passo delle Georgiche (II, vv. 136-176).
Fonte/i: loecher.it