Migliore risposta:
La vita è la condizione che distingue gli organismi animati dagli oggetti inanimati. Si contrappone alla morte. Per gli esseri umani, la vita assume importanza anche in quanto esistenza, ampliando così il suo significato dal campo puramente biologico e scientifico a quello filosofico e spirituale.
Come definizione estremamente generalizzata si può asserire che la vita è tutto quello che modifica se stesso e l'ambiente circostante per occupare il maggior spazio possibile.
NOTE - considerando la teoria sull'evoluzione dei viventi la prima asserzione sembrerebbe subordinata temporalmente alla seconda. Si noti inoltre come allo stato attuale e sviluppo futuro delle conoscenze scientifiche della specie umana entrambe queste asserzioni possano essere soggette ad intenzionalità cosciente.
In linea semplificativa si possono definire vivi quegli enti fisici che dispongono di almeno le seguenti due proprietà:
1. la capacità di contrastare l'entropia mantenendo quindi l'omeostasi in un ambiente interno ben distinto dall'universo esterno, al fine di favorire le reazioni chimiche vitali e mantenendo costante nel tempo la propria struttura fisica;
2. la capacità di riprodurre un'entità simile a sé stessa.
Un'altra definizione può essere la seguente:
Gli esseri viventi sono caratterizzati dal seguente ciclo: nascita, crescita, riproduzione, morte.
La definizione non è tuttavia così semplice e banale (ad esempio, il mulo, essendo sterile, non sarebbe un vivente secondo questa classificazione). Dopo anni di studi e interrogativi si è arrivati alla stesura di sette pilastri fondamentali che definiscono il concetto di vita, cioè le caratteristiche che fanno di un agglomerato di composti chimici un organismo vivente, in questo modo:
1. Programma, cioè un piano organizzativo che descrive gli elementi e le loro interazioni.
2. Improvvisazione, cioè la capacità di cambiare il programma quando cambiano le condizioni.
3. Compartimentalizzazione, cioè la presenza di membrane o di altre strutture che dividano il vivente dal mondo esterno.
4. Energia, che deve essere acquisita e scambiata con il mondo esterno.
5. Rigenerazione, cioè il ricambio di strutture usurate o mancanti.
6. Adattabilità, cioè le risposte immediate ai pericoli o agli stimoli esterni.
7. Specificità degli enzimi che svolgono una certa funzione.
Queste proprietà definiscono il vivente per come lo conosciamo noi, ma niente impedisce che la vita su altri pianeti abbia caratteristiche del tutto differenti da quelle sopra elencate.
Nella ricerca delle proprietà "oggettive" che definiscano il concetto di vita si è sviluppata un ramo della scienza chiamata Vita Artificiale (in inglese Artificial Life), prendendo spunto ed evolvendo i concetti di Intelligenza Artificiale (AI, Artificial Intelligence) della cibernetica. Tale disciplina si è definita accorpando le teorie dei sistemi non lineari, il concetto di frattale, gli automi cellulari, la fisica statistica delle strutture dissipative, la dinamica delle popolazioni. Applicata ai computer che sono diventati sempre più potenti e che quindi forniscono capacità di calcolo paragonabili alle capacità di calcolo dei sistemi viventi diffusi (Nei primi anni del XXI secolo nei laboratori dell'IBM si è riusciti a simulare il cervello di un ratto grazie all'uso di un supercomputer, ma questo solamente per alcuni secondi poiché la potenza non era sufficiente) la Vita Artificiale oltre alla ricerca empirica per lo sviluppo di teorie, ha anche applicazioni e ricadute pratiche nei campi più diversi.
Un uso ludico dei concetti suddetti si trova nei sistemi di simulazione, software che girano su computer e che vengono paragonati a organismi o mondi viventi, come ad esempio Tierra o Avida, hanno parte delle proprietà elencate sopra (in particolare il programma, l'acquisizione di energia e l'adattabilità).
Fonte/i:
http://it.wikipedia.org/wiki/Vita