Domanda un po' particolare a cui io non saprei rispondere...però chissà, magari voi...(canzoni "cicliche")?
Non ci avete capito molto eh?
Beh, vi spiego: ora vi metto il testo di una canzone, voi dovete dirmi se conoscete altri testi simili.
Il testo è il seguente:
Titolo: Era un giorno...(incipit per 4)
Gruppo: La Kattiveria
Murubutu:
Era un giorno come tanti della stagione d'autunno
Ma tra i tanti altri questo era forse il più lungo
Un mattino d'inizio secolo, il ghiaccio azzurro
Il sole scaldava timido i marciapiedi di Pietroburgo
Tizio guardava i topi mordere resti freschi
Camminava pensoso lungo la prospettiva Nevsky
Sagome passavano al trotto senza viso
Un soffio gelido colpì il cappotto dal bavero liso
Ciondolando valutava un'altra svolta a destra
un'altra porta aperta, qua la folla ha fretta
Per una morte certa basta una botta netta in testa
Poi si appoggiava e valutava un'altra vodka secca, la sesta
Che gli resta in queste terre dell'est?
Giusto la musica che fugge dalle finestre
Voleva andare lontano non sa dove nè come
Chinò il capo, chiuse gli occhi e pensò d'essere altrove…
Tenente:
Era un giorno come tanti della stagione di autunno
Aspettavamo l’inverno in mezzo a un caldo assurdo
Il sole a picco teneva trafitto il coscritto
Trincea del fronte africano nel il secondo conflitto
Tizio fissava zitto il suo destino trafitto
A 100 km da Alessandria d’Egitto
Stringeva le garze bianche, si giocava le scarpe a carte
Poi fumava stanco appoggiato al cingolo di un panzer
Nella noia tormentava con i sassi una latta
Un’altra alba piatta passa su sta massa di sabbia
Basta del piombo e una cassa per una morte classica
era il sole o la rabbia a spaccargli le labbra
Che gli resta ormai in queste terre del sud? ora più niente o niente più e in più
Il deserto ed il sole fanno lo stesso rumore per ore
Chinò il capo, chiuse gli occhi e pensò di essere altrove
Y.M.:
Era un giorno come tanti della stagione d'autunno
L'ultimo splendore il sole muore l'ultimo lume lucido
Un tramonto di fuoco tra gli spari del settantuno
dava tepore al suo corpo tra i monti dell'appennino
Tizio sedeva su una pietra di mille anni
la lama del fiume procede lenta da millenni
rallenta l'esistenza faticosa dei suoi muscoli
pesanti su spalle vecchie di fatiche di secoli
giungeva il pensiero limpido e nitido
come l'acqua tra i suoi piedi rilassava i suoi pensieri
preparava i suoi sogni scacciava il brutto incubo
lisciava la sua fronte corrucciata con un brivido
che gli resta adesso di queste terre dell'ovest?
un ricordo distorto di sangue e dolore
un destino meschino in una strage senza nome
chinò il capo chiuse gli occhi pensò d'essere altrove.
U.G.O.:
Era un giorno come tanti della stagione d’autunno
Il sole gettava nella vallata una colata di metallo fuso
Il cupo rombo di blindati,latrati di mitragliatrici
Il 15-18 sotto le guglie aguzze delle Dolomiti
Tizio teneva il dito sul grilletto,il fucile stretto al petto
Aspettava dalla sorte un verdetto netto
Sotto l’elmetto non più il ragazzetto delle camerate
Ma un soldato divenuto uomo tra il fumo acre delle granate
Qua il degrado umano procedeva bruciando tappe
Gli anfratti tra le rocce diventano trappole sotto una pioggia di shrapnel
L’amor patrio era andato,rimasto incastrato
Con i poveri corpi morti sul reticolato di filo spinato
Ora che gli resta di queste tristi terre del nord
adesso che di se stesso non resta che un esile ricordo?
tra le pareti di pietra l’eco della morte non fa rumore
chino il capo chiuse gli occhi e pensò d’essere altrove
Come avrete notato la canzone tratta 4 storie diverse che però hanno punti in comune e creano una ciclicità, c'è sempre la presenza della morte, la prima frase che è sempre la stessa (era un giorno come tanti della stagione d'autunno) il protagonista è sempre un "tizio" non meglio specificato, ogni volta cambia il punto cardinale ma si ripete la domanda: "cosa gli resta ora di queste terre del..." e ogni strofa si chiude con "chinò il capo chiuse gli occhi e pensò d’essere altrove", frase che fa da preludio a ogni nuova incarnazione di tizio.
Inoltre se notate ogni richiamo alla storia precedente è sempre nello stesso punto della strofa (la frase "che gli resta adesso di queste terre del" è sempre al quart'ultimo verso ad esempio).
La domanda è: conoscete altre canzoni "cicliche"?
Domanda di riserva: consigliatemi un disco imperdibile facendomi una specie di recensione (almeno vi sbattete un po' anche voi).
P.S. qualcosina di musica la conosco, evitate di citarmi Led Zeppelin, Velvet Underground e Sex Pistols per favore.
3 risposte
- Ludibria (forse)Lv 51 decennio faRisposta preferita
http://www.youtube.com/watch?v=ID_B7Nq87CY
Ma non credo sia ciò che vuoi....XD
Aspetta...me n'è venuta un'altra...
http://www.youtube.com/watch?v=8laZjZKhrHA
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Aaaaaahhhh...Bardoooooo!
Copiooooneeeee!
L'hai fatto appostaaaaa!
Ok..
________________________
Ok..ti credo...ma solo perchè sei stato così romantico...
Hai ragione...i nostri pensieri sono una cosa sola...
Come sono convincente...
- Anonimo1 decennio fa
Uhm... C'è questa:
Mi chiamo Antonio e faccio il cantautore,
e mio padre e mia madre mi volevano dottore,
ho sfidato il destino per la prima canzone,
ho lasciato gli amici, ho perduto l'amore.
E quando penso che sia finita,
è proprio allora che comincia la salita.
Che fantastica storia è la vita.
Mi chiamo Laura e sono laureata,
dopo mille concorsi faccio l'impiegata,
e mio padre e mia madre, una sola pensione,
fanno crescere Luca, il mio unico amore.
A volte penso che sia finita,
ma è proprio allora che comincia la salita.
Che fantastica storia è la vita.
Che fantastica storia è la vita.
E quando pensi che sia finita,
è proprio allora che comincia la salita.
Che fantastica storia è la vita.
Mi chiamano Gesù e faccio il pescatore,
e del mare e del pesce sento ancora l'odore,
di mio Padre e mia Madre, su questa Croce,
nelle notti d'estate, sento ancora la voce.
E quando penso che sia finita,
è proprio allora che comincia la salita.
Che fantastica storia è la vita.
Che fantastica storia è la vita.
Mi chiamo Aicha, come una canzone,
sono la quarta di tremila persone,
su questo scoglio di buona speranza,
scelgo la vita, l'unica salva.
E quando penso che sia finita,
è proprio adesso che comincia la salita.
Che fantastica storia è la vita.
Che fantastica storia è la vita
....Se non ti ha schifato.
Recensisco West Ryder Pauper Lunatic Asylum dei Kasabian.
Hai presente il White Album? Ecco, questi bamboccioni inglesi infilzano uno adopo l'altra canzoni differenti fra loro, e molte richiamano proprio i Beatles (Happiness, Cunny Grope Lane); in questo caso, però, il filo conduttore c'è: infatti il disco è stato creato per essere la colonna sonora di un film immaginario, alla Jodorowsky.
Si giunge così, fra Indie e Psichedelia, a capolavori come Secret Alphabets, Vlad the Impaler, Fire.
Frase ad effetto per concludere?
Ascoltalo di notte con una candela accesa e vedrai il tuo futuro.
Ah, no, quello era Tommy.
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ARGH! Giuro, non avevo guardato la risposta di Ludibria!
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No, credimi, non ho copiato... Mi credi? Eh? Mi credi? Dai, mi credi? Eh?
Si vede che ormai siamo talmente in sintonia che pensiamo le stesse cose...
...oohhhhh.... Che romantico che sono!
- Anonimo1 decennio fa
Risposta di riserva: Floating Music di Stomu Yamashta.
Non c'è molto da dire, percussionista e compositore giapponese si cimenta in un disco Progressive composto da due suite: Poker Dice/Keep In Lane e Xingu/One Way. C'è molto Jazz, con una sezione fiati ben fornita, piano e tastiere che giocano a rincorrersi e ogni tanto degli inserti vocali. Inutile dirti che la parte ritmica è spettacolare. A me è piaciuto molto, provalo e fammi sapere.
Ciao bello.