Il 4 maggio 2021 il sito di Yahoo Answers chiuderà definitivamente. Yahoo Answers è ora accessibile in modalità di sola lettura. Non verranno apportate modifiche ad altri siti o servizi di Yahoo o al tuo account Yahoo. Puoi trovare maggiori informazioni sulla chiusura di Yahoo Answers e su come scaricare i tuoi dati in questa pagina di aiuto.
Mi sapete dire perché Giovanni Bellini è considerato il capostipite della scuola veneta del colore?
P.S. Buona Pasqua a tutti! :D
2 risposte
- Anonimo1 decennio faRisposta preferita
6.3 - Giovanni Bellini
Le prime opere di Giovanni Bellini denunciano un gusto ancora goticheggiante acquisito con la
formazione presso la bottega paterna. Tuttavia, la conoscenza delle opere di Andrea Mantegna (che
nel 1453 aveva sposato la sorella di Giovanni, Nicolosia) conduce presto il giovane veneziano verso
forme più rinascimentali. L’influenza della maniera scultorea mantegnesca si nota già nella
Trasfigurazione [fig. 1], in cui lo scorcio e la frastagliatura delle rocce e dei panneggi si avvicina
allo stile contemporaneo di Andrea Mantegna.
36
ICoN – Italian Culture on the Net L. Ventura – Il Quattrocento…
L’influenza mantegnesca andò progressivamente ad attenuarsi, anche se alcuni echi si continuano a
percepire fino alle opere della fine degli anni Ottanta, e si fa strada quello che sarà lo stile più
caratteristico di Giovanni Bellini, fatto di figure morbide, costruite dal colore e dalla luce, inserite in
un paesaggio studiato e reso con la stessa attenzione tributata ai personaggi.
Un’opera fondamentale nell’evoluzione stilistica di Bellini è la cosiddetta Pala di Pesaro del 1470-
1475 [fig. 2]. Si è spesso parlato di questo dipinto, come di una testimonianza dell’influsso su
Giovanni della pittura rigorosamente prospettica di Piero della Francesca. In effetti qui compare una
struttura architettonica che definisce lo spazio e anche le figure della cimasa sono dipinte con uno
scorcio motivato dalla collocazione del dipinto. Tuttavia il paesaggio naturale si inserisce a pieno
titolo al centro dell’immagine e i santi non rendono tanto l’idea del volume rigorosamente
geometrico pierfrancescano, perché la loro monumentalità è ottenuta esclusivamente con il colore.
La Pala di Pesaro è un passaggio importante nel percorso che condurrà alla definizione della forma
più tipica della pala d’altare veneziana, ovvero la cosiddetta "sacra conversazione" o, più
correttamente, la Madonna con Bambino e Santi. Perduta la pala dipinta per la chiesa veneziana di
San Giovanni e Paolo nel 1475, opera capitale in questo percorso è la Pala di San Giobbe del 1487
[fig. 3]. In questo dipinto ormai rispondente alla tipologia della "sacra conversazione", la Madonna
è seduta su un trono rialzato inserito al centro di uno spazio absidato, ed è circondata da sei santi,
scelti in base a specifiche esigenze devozionali e dotati di differenti valenze simboliche.
6.4 - Giovanni Bellini: la maturità
La pittura di Giovani Bellini, ormai definita nei suoi caratteri verso la fine del nono decennio del
XV secolo si caratterizza per toni morbidi e sfumati, del tutto differenti dai colori smaltati usati dai
pittori fiorentini. E questo carattere stilistico distingue chiaramente, e la distinguerà ancor più nel
Cinquecento, tutta la pittura veneziana da quella fiorentina, così da costringerci a considerare
Giovanni Bellini un vero caposcuola, anche se il particolare gusto cromatico veneziano deriva dalla
lontana tradizione bizantina del Medioevo lagunare.
Entrando nel XVI secolo ormai settantenne, Giovanni Bellini non mostra né stanchezza inventiva né
impoverimento qualitativo. Sono testimoni di questo periodo maturo dell’artista alcune opere, come
il Ritratto del doge Leonardo Loredan, la Pala di San Giovanni Crisostomo e il Festino degli dei.
Il Ritratto del doge Loredan [fig. 1] costituisce uno straordinario esempio di ritratto dogale, in cui il
morbido modellato belliniano si accosta alla cura dei dettagli e alla resa della dignità del
personaggio.
La pala con I santi Girolamo, Cristoforo e Ludovico da Tolosa [fig. 2] presenta un’ulteriore
innovazione della tipologia della pala d’altare veneziana, con la disposizione dei personaggi in due
distinti spazi fisici e concettuali: una struttura centinata, apparentemente assimilabile alle chiese
delle pale più tradizionali, si apre nel fondo in un paesaggio rupestre in cui si trova Girolamo,
emblema della vita contemplativa, mentre in primo piano sono i santi Cristoforo e Ludovico da
Tolosa, simboli della vita attiva.
- 1 decennio fa
perché giovanni bellini nacque e lavoró nel veneto, guarda
cosa dice "chiara vincis". lee ho dato una stella