Dopo aver perso mio figlio al 6 mese di gravidanza sono distrutta...?
Buon giorno a tutti.
Purtroppo,poco più di un mese fa,ho perso mio figlio.Al 6 mese di gravidanza.
A questo evento sono seguiti vari problemi,sia disturbi alimentari che ansia e attacchi di panico.
Passo dai digiuni alle abbuffate,non esco di casa per giorni,e quando esco...per quanto io mi distragga...ho crisi di pianto.Così senza un'apparente motivo.
(pensate,2 giorni fà son scoppiata in lacrime davanti al farmacista mentre gli chiedevo le medicine).
Mi è stato prescritto il Lexotan 3mg compresse 1 volta al giorno (anche se nell'ultima settimana ho dovuto arrivare a 3 al giorno,perchè le crisi non si fermano.)
Poi ho appuntamento con lo psicologo dell'asl fissato tra BEN 3 settimane.
Io ad andare avanti così non riesco,e pensavo di intraprendere un percorso con uno psichiatra,so bene che non è la pillolilna "magica" che fa sparire tutti i problemi,ma almeno li allevia...almeno per riuscire a metter piede fuori di casa.
Poi comincierò lo stesso il percorso con lo psicologo.
Però ho alcune domande da farvi:
-Innanzitutto,quali sono i costi per seduta con uno psichiatra?e in linea di massima che frequenza hanno?
-Noto che ultimamente sono molto "gonfia",certo in parte sarà colpa delle abbuffate,ma volevo sapere se il Lexotan effettivamente contribuisce all'aumento di peso/ritenzione (molti m'han detto cosi) ?
-Avete qualche consiglio in genereale da darmi? perchè io ad andare avanti cosi non riesco...tento davvero di distrarmi con tutto,con le mie passioni,ma poi mi ritrovo comunque punto e a capo.Con le crisi prima di nervoso e poi di pianto.O viceversa.
Grazie in anticipo a chi vorrà rispondermi
7 risposte
- pupattoloLv 510 anni faRisposta preferita
Non riesco a risponderti alle domande che hai fatto, ma volevo solo dirti che hai subito una cosa spiacevole e che ti ha fatto male, so non serve a niente ma ti voglio far leggere una poesia chiamata donna in rinascita leggila magari ti può dare un piccolissimo aiuto per sentirti un pochino meglio o almeno è quello che spero.
"Più dei tramonti, più del volo di un uccello, la cosa
meravigliosa in assoluto è
una donna in rinascita.
Quando si rimette in piedi dopo la catastrofe, dopo la
caduta.
Che uno dice: è finita.
No, non è mai finita per una donna.
Una donna si rialza sempre, anche quando non ci
crede, anche se non vuole.
Non parlo solo dei dolori immensi, di quelle ferite da
mina anti-uomo che ti fa
la morte o la malattia.
Parlo di te, che questo periodo non finisce più, che
ti stai giocando
l'esistenza in un lavoro difficile, che ogni mattina è
un esame, peggio che a
scuola.
Te, implacabile arbitro di te stessa, che da come
il tuo capo ti guarderà
deciderai se sei all'altezza o se ti devi condannare.
Così ogni giorno, e questo noviziato non finisce mai.
E sei tu che lo fai durare.
Oppure parlo di te, che hai paura anche solo di
dormirci, con un uomo; che sei
terrorizzata che una storia ti tolga l'aria, che non
flirti con nessuno perché
hai il terrore che qualcuno s'infiltri nella tua vita.
Peggio: se ci rimani presa in mezzo tu, poi soffri
come un cane.
Sei stanca: c'è sempre qualcuno con cui ti devi
giustificare, che ti vuole
cambiare, o che devi cambiare tu per tenertelo
stretto.
Così ti stai coltivando la solitudine dentro casa.
Eppure te la racconti, te lo dici anche quando parli
con le altre: "Io sto bene
così. Sto bene così, sto meglio così".
E il cielo si abbassa di un altro palmo.
Oppure con quel ragazzo ci sei andata a vivere, ci hai
abitato Natali e Pasqua.
In quell'uomo ci hai buttato dentro l'anima ed è
passato tanto tempo, e ne hai
buttata talmente tanta di anima, che un giorno cominci
a cercarti dentro
lo specchio perché non sai più chi sei diventata.
Comunque sia andata, ora sei qui e so che c'è stato un
momento che hai guardato
giù e avevi i piedi nel cemento.
Dovunque fossi, ci stavi stretta: nella tua storia,
nel tuo lavoro, nella tua
solitudine.
Ed è stata crisi, e hai pianto.
Dio quanto piangete!
Avete una sorgente d'acqua nello stomaco.
Hai pianto mentre camminavi in una strada affollata,
alla fermata della metro,
sul motorino.
Così, improvvisamente. Non potevi trattenerlo.
E quella notte che hai preso la macchina e hai guidato
per ore, perché l'aria
buia ti asciugasse le guance?
E poi hai scavato, hai parlato, quanto parlate,
ragazze!
Lacrime e parole.
Per capire, per tirare fuori una radice lunga sei
metri che dia un senso al tuo
dolore.
"Perché faccio così? Com'è che ripeto sempre lo stesso
schema? Sono forse
pazza?"
Se lo sono chiesto tutte.
E allora vai giù con la ruspa dentro alla tua storia,
a due, a quattro mani, e
saltano fuori migliaia di tasselli. Un puzzle
inestricabile.
Ecco, è qui che inizia tutto. Non lo sapevi?
E' da quel grande fegato che ti ci vuole per guardarti
così, scomposta in mille
coriandoli, che ricomincerai.
Perché una donna ricomincia comunque, ha dentro un
istinto che la trascinerà
sempre avanti.
Ti servirà una strategia, dovrai inventarti una nuova
forma per la tua nuova te.
Perché ti è toccato di conoscerti di nuovo, di
presentarti a te stessa.
Non puoi più essere quella di prima. Prima della
ruspa.
Non ti entusiasma? Ti avvincerà lentamente.
Innamorarsi di nuovo di se stessi, o farlo per la
prima volta, è come un diesel.
Parte piano, bisogna insistere.
Ma quando va, va in corsa.
E' un'avventura, ricostruire se stesse. La più grande.
Non importa da dove cominci, se dalla casa, dal colore
delle tende o dal taglio
di capelli.
Vi ho sempre adorato, donne in rinascita, per questo
meraviglioso modo di
gridare al mondo "sono nuova" con una gonna a fiori o
con un fresco ricciolo
biondo.
Perché tutti devono capire e vedere: "Attenti: il
cantiere è aperto, stiamo
lavorando anche per voi.
Ma soprattutto per noi stesse".
Più delle albe, più del sole, una donna in rinascita è
la più grande meraviglia.
Per chi la incontra e per se stessa.
È la primavera a novembre.
Quando meno te l'aspetti..."
- ChimLv 410 anni fa
Una mia amica ha avuto un aborto, anche lei è andata in depressione e da uno psicologo, ma senza risultato. Dopo 6 mesi è rimasta di nuovo incinta e ha avuto un bel maschietto, tutto le è passato per magia.
Penso che, se dai tempo al tempo, potrai riprovarci di nuovo, intanto sfoga il tuo dolore e non c'è niente di più sano che un bel pianto...essere seguiti dallo psicologo è sempre un buon aiuto quindi non farne a meno
- lilithLv 710 anni fa
Le sedute se sotto coperture ASL sono gratuite o al massim oè previsto il pagamento del ticket, dovrebbe essere un ciclo da 10 sedute.
Privatamente i costi sono molto altalenanti, c'è chi parte dai 40€ fino ai 200€ a seduta.
I farmaci anti-depressivi danno questo tipo di controindicazioni, gonfiore, aumento di peso e disturbi dell'appetito, per questo il consiglio che posso darti è quello di non diventarne dipendente, primo perché non fanno bene, secondo perché loro da soli non possono cancellare quello che hai dentro e risolvere il problema.
Lo psicologo o psichiatra ti potrà aiutare a metabolizzare l'esperienza, a vivere il dolore che hai dentro in modo da non lasciargli fare altri danni. Ma tu devi dare il tuo contributo, sei tu che giochi il ruolo fondamentale.
Non devi distrarti, o meglio, non devi farlo per non pensare, vivi questo dolore per imparare ad andare avanti.
- Anonimo4 anni fa
Ti consiglio un rimedio efficace per l'ansia e il panico http://sconfiggiansia.givitry.info/?G21W
Tachicardia, sudorazione, nodo allo stomaco. Ma anche tremori, giramenti di testa e paura di morire.
Il 5 per cento degli italiani che non hanno mai incontrato uno psicologo, hanno avuto durante la vita almeno un episodio di crisi d'ansia e di tutta la popolazione italiana ben il 3,5 per cento delle persone (uomini e donne) rischiano di ammalarsi di attacchi di panico.
- Che ne pensi delle risposte? Puoi accedere per votare la risposta.
- Alex love/hateLv 510 anni fa
devi trovare tutte le energie e la forza dentro te per andare avanti perkè solo tu sei in grado di aiutarti e ritrovare la gioia di vivere
- Anonimo10 anni fa
vai da uno psicologo