mi servirebbe l'analisi della poesia "l'ape" di g. pascoli!!! urgenteeeeeeeee!!?
E disse ancora: De le sue corolle:
ch’ape non vide, ch’ape non desia:
l’ombre lei gode, ed essa: altro non volle:
essere volle sopra un’aria pia
come l’incenso de l’incensiere,
di cui l’opra s’adempie in vanir via.
Ma non mancano calici a cui bere,
ciò di cui, paziente anima umana,
a te non piace che l’altrui piacere:
c’è la quercia che in aria s’allontana
e la viola che resta al calcio,
e il fior d’assenzio e il fior di maggiorana.
E quale odore è mai del fior del tralcio!
odor che pare l’ombra del novello
vino che viene. E c’è l’amaro salcio.
In verità ti dico, anima: ornello
o salcio o cardo, ognuno ha la sua fiorita;
amara o dolce; ma sol dolce è quello
che tu ne libi miele de la vita.
GIOVANNI PASCOLI
Da "Poesie varie"
il fatto è k mi serve x un collegamente all'ultimo della tesina, ma ho solo il testo e non il commento. molte parti non le capisco
2 risposte
- baby fiucciaLv 410 anni faRisposta preferita
Scusami tanto, non conosco il tema della tesina, ma ti sei infilato in un "cul de sac", la poesia è bruttarella.
E'sicuramente allegorica, ma se ti serve una poesia su un animale ripiega sulla "Capra" di Saba, su Trilussa che parla d'ape, sui gatti, ogni poeta degno di esser considerato tale ha scritto una poesia sul gatto.
Perchè questa scelta tanto azzardata?
Ciao^^
- Anonimo10 anni fa
ahahahah studia-