Saprete dirmi la spiegazione della poesia L'estate di san Martino che parla del santo e di un poverello.?
Grazie a chi risponde
1 risposta
- angelaLv 68 anni faRisposta preferita
La poesia di Carducci è initolata "San Martino" e non parla del santo e del poverello ma di tutt'altro:
*La nebbia agli irti colli
Piovigginando sale,
E sotto il maestrale
Urla e biancheggia il mar;
Ma per le vie del borgo
Dal ribollir de' tini
Va l'aspro odor de i vini
L'anime a rallegrar.
Gira su' ceppi accesi
Lo spiedo scoppiettando:
Sta il cacciator fischiando
Su l'uscio a rimirar
Tra le rossastre nubi
Stormi d'uccelli neri,
Com'esuli pensieri,
Nel vespero migrar. "
Io non ho mai sentito che ci sia una poesia sul Santo e sul poverelo, ma solo una leggenda.
La conoscenza di San Martino può solo giovare ai più piccoli e trasmettergli molti sani valori:
Nato in Pannonia, l’attuale Ungheria, tra il 316 e il 317, si trasferì con la sua famiglia a Pavia dove intraprese, per volere del padre, la carriera militare.
Tale vita lo portò in molte città ma l’evento che lo rese celebre accadde in Gallia.
Si racconta, infatti, che mentre era in giro per le vie della città Amies notò a terra un povero anziano senza vestiti. Alla vista di questa persona tremolante il gentil cuore di Martino non resistette e allora sguainando la sua spada e togliendosi il mantello decise di dividerlo in due parti e cedergliene una affinché potesse riscaldare e dare un po’ di sollievo all’anziano.
Ed ecco allora che il sole apparve riscaldando la città, il sole fu il premio di Dio per la generosità di Martino e per il suo altruismo e da qui “L’estate di san Martino”.
Buona giornata.