Babilonia, AIUTO!!!!!?
Una delle caratteristiche delle grandi civiltà mesopotamiche consiste nella fondazione delle prime grandi civiltà della storia. Descrivine l'organizzazione urbanistica e socio-politica.
grazie in anticipo
1 risposta
- HistorianLv 78 anni faRisposta preferita
In Mesopotamia, la pianura alluvionale bagnata dal Tigri e dall' Eufrate, si crea una fase
evolutiva del rapporto sociale; il fabbisogno alimentare è ampiamente soddisfatto dalla
coltivazione intensiva e specializzata del territorio (bonifiche, canali di irrigazione,...), tanto
da creare un'eccedenza, oltre all'accumulo di riserve stagionali, utilizzabile per scambi
commerciali. La produzione di risorse alimentare superiori alle proprie esigenze crea nella
società diverse classi operative: agricoltori che producono direttamente il bene primario in
eccedenza, artigiani che creano accessori ed utensili e che beneficiano delle eccedenze in
cambio delle loro prestazioni contribuendo così indirettamente alla produzione, commercianti
che scambiano altrove i prodotti ottenendone in cambio materie prime o lavorate, militari,
classe non produttiva, ma importante per la difesa del territorio ed i sacerdoti che insieme al
potere spirituale amministrano i beni prodotti.
In questa spirale di nuova economia si denota il passaggio tra l'autosufficienza e
l'integrazione urbana ed in esso le differenziazioni tra città e campagna e tra le varie realtà
della società; connotando così un ambiente naturale che produce (la campagna) e uno
urbano che gestisce (la città) . Nella conformazione urbanistica si delineano centri con
diverse finalità, si ha la distinzione tra zona sacra, zona residenziale e centro della gestione
del potere (spesso coincidente con quello sacro data la connotazione religioso-temporale del
"capo"). In questo assetto il cittadino viene distaccato, urbanisticamente, dai centri di potere
che si elevano imponenti e rappresentativi su di esso.
Alcuni esempi ci vengono dalla città di Uruk (Warka) del III millennio a.C., dove il tempio si
eleva su una piattaforma e dall'alto domina la città o dalla città di Ur (inizio III millennio a.C.)
dove lo ziguratt, una torre-osservatorio, raccordato ai vari livelli da grandi scale sovrasta
l'intera città. Intorno allo ziguratt i magazzini e le residenze dei sacerdoti, fuori dal recinto
sacro la zona residenziale.
Urbanisticamente la città prevede dei recinti: i più esterni destinati alle abitazioni della
popolazione, mentre quelli più interni destinati alle zone sacre. Il modulo che costituisce le
residenze presenta una corte centrale con una serie di ambienti disposti intorno realizzati
con muri ortogonali. Questo sistema tipologico dà la possibilità di ampi movimenti alle pareti,
che non presentano più un aspetto lineare, ma che grazie a sporgenze o rientranze di
ambienti o a dentellature verticali eseguite sulle pareti, emulazioni delle forme degli edifici
sacri o di potere, movimentano le strade interne all'isolato. I principali assi viari sono diritti e
di larghezza costante. In generale l'urbanistica della Mesopotamia non è strettamente
vincolata da concetti o tendenze religiose o estetiche ma trova una base concettuale aderente alle necessità del vivere sociale. La maglia viaria soddisfa appieno le
necessità di praticità e funzionalità con fondi stradali solidi, per sostenere il
passaggio di pesanti carri, ed una differenziazione nella larghezza, stretta per
un utilizzo pedonale o di semplice transito oppure larga per lo svolgimento di
funzioni religiose o civili. Da notare la presenza di canali e banchine per
risolvere problemi di viabilità e decoro urbano. Alcune testimonianze storiche
ci informano di cerimonie per la fondazione delle città e di obblighi di rispetto
di alcune zone soggette a tutela. Dagli scavi di Babilonia si nota anche che le
abitazioni erano servite da impianti di canalizzazione. Quindi dagli studi
planimetrici delle città e dalle notizie storiche bisogna pensare all'esistenza di
criteri prestabiliti applicati almeno nei quartieri rappresentativi.