Spiega il significato delle parole di Enea (O tre o quattro vole beati), chiarisci a chi sono rivolte?
La Tempesta
1 risposta
- Anonimo8 anni faRisposta preferita
ti mando tuuta la parafrasi della tempesta dell'eneide. cmq nel verso quelle parole si riferiscono agli dei. spero di esserti stato d'aiuto.
Appena detto ciò, capovolta la lancia, percosse
il cavo monte nel fianco: e i venti, quasi schierati,
per dove s’apre un varco, si slanciano e spazzano la terra
in un turbine. Irrompono sul mare e tutto dalle sedi profonde
insieme l’Euro e il Noto lo sconvolgono e l’Africo denso
di bufere, e rovesciano vasti flutti sulle rive.
Segue un clamore di uomini e uno stridore di funi.
Le nubi d’improvviso strappano alla vista dei Téucri (troiani)
il cielo e il giorno; grava una nera notte sul mare.
Tuona la volta del cielo e l’etere balena di fitte
folgori, e tutto minaccia agli uomini una morte imminente.
Subito ad Enea le membra si sciolgono con un brivido;
geme, e tendendo alle stelle le mani giunte,
dice così: O tre e quattro volte beati
quelli che incontrarono la morte davanti allo sguardo
dei padri sotto le alte mura di *****! o fortissimo
della stirpe dei Danai, Tidide!, non avrei potuto anch’io
cadere sui campi iliaci, e spirare per tua mano,
dove il terribile Ettore giace per il colpo dell’Eacide,
e il grande Sarpedone, e ghermiti sottacqua, il Simoenta
trascina tanti scudi e elmi e forti corpi di guerrieri!?
A lui che gridava così, una stridula raffica d’Aquilone
squarcia la vela di fronte, e solleva i flutti alle stelle.
S’infrangono i remi, la prua si rigira ed espone
il fianco alle onde: incalza un monte d’acqua scosceso.
Alcune navi pendono sulla cresta del flutto; a quelle l’onda
spalanca la terra tra i flutti; infuria un ribollire di sabbia.
Il Noto afferra e travolge tre navi su scogli
nascosti - rocce tra i flutti, che gli Italici chiamano Are,
immane dorso a fior d’acqua -; tre l’Euro sospinge
dal largo nelle secche delle dune, miserevole vista,
e caccia nei bassifondi e cinge d’un argine di sabbia.
Una, che trasportava i Lici e il fido Oronte,
davanti ai suoi occhi un enorme maroso colpisce
piombando a poppa: il nocchiero è sbalzato e precipita
a capofitto; L’ondata la fa mulinare tre volte
nel medesimo luogo, e un rapido vortice la inghiotte
nel mare. Appaiono pochi naufraghi che nuotano sul vasto gorgo,
e armi di guerrieri, e tavole, e i tesori troiani sulle onde.
Già la tempesta soverchia la robusta nave di Ilioneo,
e quella del forte Acate, e quella che portava Abante,
e quella del vecchio Alete; tutte, sconnesse le giunture
dei fianchi, imbarcano acqua nemica, e si schiudono in fessure.