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vorrei sapere le grandi migrazioni dal quindicesimo secolo fino ad oggi?
5 risposte
- 3 anni faRisposta preferita
Dal XV secolo fino ad oggi ci sono state un sacco di grandi migrazioni. Per esempio, puoi citare la colonizzazione russa della Siberia e dell'Asia centrale tra la fine del XVI secolo e la fine del XIX secolo; oppure la conquista degli imperi coloniali americani da parte delle Corone di Spagna e Portogallo, con lo stanziamento di un certo numero di coloni provenienti dalla Penisola Iberica e l'ancor più massiccia tratta degli schiavi neri, importati a milioni dall'Africa verso i Caraibi, il Brasile, il Venezuela, la Colombia, il Perù e negli attuali Stati Uniti meridionali, per coltivare e raccogliere cotone, tabacco, canna da zucchero, per lavorare nelle miniere d'oro e d'argento, eccetera. Con la nascita degli Stati Uniti d'America (1783), i flussi migratori conobbero ulteriore impulso; molti emigranti europei si trasferirono lì in cerca di fortuna, di lavoro e di terra, specialmente a partire dalla metà del XIX secolo grazie ai grandi piroscafi (navi a vapore) transatlantici. Dopo Inglesi, Scozzesi, Gallesi, Tedeschi, Danesi, Svedesi, Norvegesi, Olandesi, espatriarono negli Stati Uniti Irlandesi, Italiani, Polacchi, Spagnoli, Russi, Greci, Romeni, Ungheresi, Serbi, Francesi, Ebrei, Cinesi per costruire città, palazzi, ferrovie, linee telegrafiche e così via e per lavorare nelle grandi fabbriche tessili, siderurgiche, nei cantieri navali ecc. Molti Italiani scelsero invece la via dell'Argentina e del Brasile, lavorando nelle grandi piantagioni di caffè, caucciù e nelle miniere locali di rame. Da ultimo, e fin verso gli anni Sessanta del XX secolo, gli Italiani (ma anche i Greci, i Turchi, i Portoghesi ecc.) migrarono in cerca di lavoro verso l'Australia, il Belgio, la Francia e la Germania. I Cinesi, invece, a partire dal XV secolo, fondarono fiorenti comunità mercantili nelle Filippine, nelle attuali Indonesia, Malesia e in tutto il Sud Est asiatico. Un caso a parte è costituito dagli insediamenti tedeschi nell'Europa centrale e orientale (Ostsiedlung). Svevi, Sassoni e altri Tedeschi furono invitati a stabilirsi in qualità di artigiani (orafi, minatori, armaioli, stampatori ecc.) e di coloni nei territori dell'Ungheria, della Transilvania, del Banato e lungo il Volga dai sovrani dell'Impero d'Austria e dell'Impero russo, che avevano un bisogno disperato di manodopera qualificata per ripopolare enormi regioni desolate.
- Anonimo3 anni fa
Quelle delle anatre?
- ?Lv 63 anni fa
Sono tutte grandi le migrazioni........non ce ne sono di migliori..........giapponesi.........tedeschi in italia........africani in italia.........rumeni in italia.........cinesi in italia.......albanesi in italia........e chi ne ha più ne metta.........scrivi cosi alla prof......lei capirà....buoni studi
- Ste Ban4Lv 73 anni fa
Dal XV secolo fino ad oggi ci sono state un sacco di grandi migrazioni. Per esempio, puoi citare la colonizzazione russa della Siberia e dell'Asia centrale tra la fine del XVI secolo e la fine del XIX secolo; oppure la conquista degli imperi coloniali americani da parte delle Corone di Spagna e Portogallo, con lo stanziamento di un certo numero di coloni provenienti dalla Penisola Iberica e l'ancor più massiccia tratta degli schiavi neri, importati a milioni dall'Africa verso i Caraibi, il Brasile, il Venezuela, la Colombia, il Perù e negli attuali Stati Uniti meridionali, per coltivare e raccogliere cotone, tabacco, canna da zucchero, per lavorare nelle miniere d'oro e d'argento, eccetera. Con la nascita degli Stati Uniti d'America (1783), i flussi migratori conobbero ulteriore impulso; molti emigranti europei si trasferirono lì in cerca di fortuna, di lavoro e di terra, specialmente a partire dalla metà del XIX secolo grazie ai grandi piroscafi (navi a vapore) transatlantici. Dopo Inglesi, Scozzesi, Gallesi, Tedeschi, Danesi, Svedesi, Norvegesi, Olandesi, espatriarono negli Stati Uniti Irlandesi, Italiani, Polacchi, Spagnoli, Russi, Greci, Romeni, Ungheresi, Serbi, Francesi, Ebrei, Cinesi per costruire città, palazzi, ferrovie, linee telegrafiche e così via e per lavorare nelle grandi fabbriche tessili, siderurgiche, nei cantieri navali ecc. Molti Italiani scelsero invece la via dell'Argentina e del Brasile, lavorando nelle grandi piantagioni di caffè, caucciù e nelle miniere locali di rame. Da ultimo, e fin verso gli anni Sessanta del XX secolo, gli Italiani (ma anche i Greci, i Turchi, i Portoghesi ecc.) migrarono in cerca di lavoro verso l'Australia, il Belgio, la Francia e la Germania. I Cinesi, invece, a partire dal XV secolo, fondarono fiorenti comunità mercantili nelle Filippine, nelle attuali Indonesia, Malesia e in tutto il Sud Est asiatico. Un caso a parte è costituito dagli insediamenti tedeschi nell'Europa centrale e orientale (Ostsiedlung). Svevi, Sassoni e altri Tedeschi furono invitati a stabilirsi in qualità di artigiani (orafi, minatori, armaioli, stampatori ecc.) e di coloni nei territori dell'Ungheria, della Transilvania, del Banato e lungo il Volga dai sovrani dell'Impero d'Austria e dell'Impero russo, che avevano un bisogno disperato di manodopera qualificata per ripopolare enormi regioni desolate.
GIOVANNI, TURPE AEDO DELL'URANISMO, SMETTILA DI COPIARE COMPULSIVAMENTE LE RISPOSTE ALTRUI! MENTECATTO!
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