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Qualcuno sa spiegarmi il significato di "Ho visto Nina volare" di De André 🎈?
Ciao a tutti 😺
Anonimo grazie a te e a tutti.
8 risposte
- Anonimo7 mesi faRisposta preferita
“Ho visto Nina volare”, significato del brano del maestro De Andrè
Nella nuova raccolta del maestro Faber, "Ho visto Nina volare" ha il compito di introdurre l’ascoltatore in questa nuova raccolta divisa per temi
Di Guido Isacco -1 Dicembre 2017 - 15:57
Nella nuova raccolta del maestro Faber, “Ho visto Nina volare” ha il compito di introdurre l’ascoltatore in questo percorso discografico diviso per temi
“Ho visto Nina volare” è uno dei brani più intensi di Fabrizio De André. Per questo è stato scelto come brano iniziale della raccolta “Tu che m’ascolti insegnami” di Sony Music, uscita il 24 Novembre 2017. Curata dalla moglie Dori Ghezzi, l’album è diviso per tematiche, dall’amore, alla guerra, all’infanzia dell’autore. Ma il filo conduttore è il riprodurre, quanto più fedelmente possibile, la voce del Maestro.
L’analisi
L’analisi di questo testo è senz’altro impegnativa e il significato di alcuni versi deve essere ricercato nelle tradizioni delle sue terre natie.
“Mastica e sputa da una parte il miele […] dall’altra la cera”
Il gesto richiama l’azione delle donne d’un tempo a separare appunto il miele dalla cera, come a voler introdurre in un contesto l’esperienza dell’ascoltatore. Il tutto accompagnato dal suono ripetitivo e ossessivo dei tamburi di sottofondo.
“Luce luce lontana più bassa delle stelle”
Invocazione al destino di cui purtroppo non si conosce l’origine:
“quale sarà la mano che ti accende e ti spegne”.
Di seguito l’introduzione della protagonista del brano, Nina, una bambina che con naturalezza e spensieratezza si diverte giocando
“ho visto Nina volare tra le corde dell’altalena”.
E qui interviene il suo lato oscuro, “l’ombra” citata successivamente, segno della parte animale che appartiene ad ogni uomo, dell’amore passionale e fisico, violento:
“un giorno la prenderò come fa il vento alla schiena”
La consapevolezza però si fa largo nell’animo del protagonista, perché sa di non poter agire secondo il suo istinto e il freno imposto dalla morale è rappresentato dal padre, figura forte ed imponente alla quale è impossibile scappare se non appunto “imbarcandosi sul mare”:
“e se lo sa mio padre dovrò cambiar paese se mio padre lo sa mi imbarcherò sul mare”.
Ecco di nuovo che ritorna l’ombra, la sua parte cattiva che “fa il verso” al suo lato buono. Lato che cerca di difendersi mostrando il coltello nonostante la voglia di lasciarsi andare e di prendere in mano quella vita intrappolata:
“stanotte è venuta l’ombra, l’ombra che mi fa il verso le ho mostrato il coltello e la mia maschera di gelso”.
È forte, infatti, la consapevolezza che a breve arriverà “la neve”, l’inverno, il freddo, metafora del tempo che fugge, della fine e, in ultima analisi, della morte. Concetto riconducibile al romanticismo ottocentesco ed in particolare a Leopardi:
“prima che venga neve”
Il testo
Mastica e sputa
da una parte il miele
mastica e sputa
dall’altra la cera
mastica e sputa
prima che venga neve
luce luce lontana
più bassa delle stelle
quale sarà la mano
che ti accende e ti spegne
ho visto Nina volare
tra le corde dell’altalena
un giorno la prenderò
come fa il vento alla schiena
e se lo sa mio padre
dovrò cambiar paese
se mio padre lo sa
mi imbarcherò sul mare
Mastica e sputa
da una parte il miele
mastica e sputa
dall’altra la cera
mastica e sputa
prima che faccia neve
stanotte è venuta l’ombra
l’ombra che mi fa il verso
le ho mostrato il coltello
e la mia maschera di gelso
e se lo sa mio padre
mi metterò in cammino
se mio padre lo sa
mi imbarcherò lontano
Mastica e sputa
da una parte il miele
mastica e sputa
dall’altra la cera
mastica e sputa
prima che metta neve
ho visto Nina volare
tra le corde dell’altalena
un giorno la prenderò
come fa il vento alla schiena
luce luce lontana
che si accende e si spegne
quale sarà la mano
che illumina le stelle
mastica e sputa
prima che venga neve
Brava W, fonte wikipedia.
- FilLv 77 mesi fa
Durante la guerra, per sfuggire ai bombardamenti, la famiglia De Andrè lasciò genova , si traferì nell'astigiano e Nina era la piccola compagna di giochi di Fabrizio...
- garota d'ipanemaLv 77 mesi fa
Leggo su Rolling Stone che la lirica pare fosse ispirata da un episodio dell'infanzia, quando nel fine settimana andava in campagna nell'astigiano dove i genitori avevano una casa. Li' poteva osservare Nina Manfieri mentre andava sull'altalena e l'amore ( pare il primo) per lei lo indusse a scrivere il testo...mentre "mastica e sputa" deriva dai viaggi del cantautore a Matera dove le donne anziane masticavano fette di favo per separare il miele dalla cera, una ritualita' che lo aveva colpito.
- Anonimo7 mesi fa
Ma perché bisogna sempre cercare chissà quale astruso e recondito significato anche nelle cose più semplici? E' ispirata dai ricordi dell'infanzia in campagna dove due bambini Fabrizio e Nina passavano ore insieme a giocare, Nina sull'altalena e Fabrizio a fantasticare come fanno tutti i bambini associando sogni a paure, queste ultime legate al timore reverenziale del ragazzino verso il padre, uomo severo d'altri tempi. Il testo può apparire enigmatico solo perché Faber usa un linguaggio figurato (anche se in sè è molto semplice) e allusivo, ma questo ha sempre fatto parte della sua poetica.
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- Anonimo7 mesi fa
A me me pare na canzone di un pedofilo.
- sanguanelLv 67 mesi fa
@Luca.
L'impegno rimane impegno.
Ci vedi molta differenza nell'impegnarsi in una canzone od in un buon piatto di cucina?
- wanialLv 77 mesi fa
e' complessa questa canzone che inizia con il protagonista che canta usi usi e tradizioni della sua terra. che inizia con mastica e sputa, tradizione delle donne di un tempo intente a separare il miele dalla cera...luce luce lontana piu'; bassa delle stelle , invocazione al destino di cui non si conosce l'origine..poi vede la bimba volare e pensa che un giorno la prendera'' mentre é in volo, poi pensa alle tradizioni, sopratutto educazione severa del padre e dice che che se lo viene a sapere suo padre dovra'' fuggire e andarsene per il mare, la morale vieta di pensare ai bambini, e'una continua lotta tra l'ombra cattiva e il suo lato buono..finisce con la consapevolezza che arrivera'' la neve, inverno freddo, metafora del tempo che fugge, della fine e della morte, concetto questo riconducibile al romanticismo ottocentesco ed in particolare a Leopardi