Sai dare giusto valore alla contemporaneità?
Mi viene in mente il campo delle espressioni artistiche di diversa natura.
Si pensi alla musica, si pensi ad una Michael Jackson, criticato per molti motivi, ottenne in seguito apprezzamento anche da molti che inizialmente non lo digerivano.
Un altro esempio di musica pop può essere Britney Spears, criticatissima agli inizi, ora i suoi pezzi di 20 anni fa sono considerati classici pop.
Si pensa a diverse architetture urbane, spesso criticate inizialemente e sovente per l'uso di uno stile particolare. In seguito hanno raggiunto consenso.
Lo stesso può dirsi sul Cinema e su tanto altro che ora non mi viene in mente
Sta di fatto che molti non sembrano scorgere le potenzialità di molte espressioni umane contemporanee. Pochi, per via di alcune doti, si.
Tu come ti reputi a riguardo?
Allegrondo,
Tu che sei appassionato di musica tra l'altro. Ti è capitato di capire il valore d'un artista 'a suo tempo'? E prima dellla massa? Quando tizio non era ancora tizio?
10 risposte
- AllegrondoLv 72 mesi fa
Insomma, dici che tra una ventina d'anni ti tributeranno quei due pollici d'approvazione che adesso ti vengono negati?
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Uuuh! Avoja! M'è capitato non spesso ma sempre! Come m'è capitato esattamente il contrario: vedere quanto fossero pessimi certi presunti 'artisti' osannati dai più che infatti, dopo qualche tempo, sono caduti nel dimenticatoio assoluto :')
- Anonimo2 mesi fa
Per me in alcuni settori la contemporaneità è decadente.
- 2 mesi fa
Non è difficile riconoscere meriti né in campo cinematografico, né in quello musicale e del cantautorato. Ci sono artisti che ci hanno lasciato da poco ma che erano dei luminari e che avevano uno stile unico: Dalla, De André, Pasolini, Fellini, Antonioni. Altri sono ancora in vita ma li celebriamo già come miti, da Battiato a Paolo Conte a Ivano Fossati, e ancora Scorsese, Tarantino, Guy Ritchie, Woody Allen, i fratelli Dardenne, Michael Haneke, Lars von Trier.
Ma io non sono una cinefila né una cultrice musicale. Mi piace leggere, e già che siamo nella sezione di sociologia vorrei dire che ci troviamo in un periodo storico felicissimo per le scienze sociali. Ci ha recentemente lasciati un pensatore le cui tesi non si possono e non si potranno più ignorare, Samuel Huntington. E abbiamo la fortuna di essere contemporanei ad altre due menti grandissime, Francis Fukuyama e Jurgen Habermas, che io amo moltissimo. Ulrich Beck è scomparso qualche anno fa, Raymond Aron qualche decennio fa, mentre Santambrogio, Bronner e Panebianco sono ancora tra noi.
Le scienze sociali, la filosofia politica e la filosofia del diritto sono tutt'altro che morte, anzi sono in fermento: la globalizzazione, le crisi migratorie, la politiche di securitizzazione, il fondamentalismo religioso e il terrorismo, sono fenomeni che ci danno molto da pensare.
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- GeoLv 72 mesi fa
Ricordo i Queen che praticamente detestavo: un'accozzaglia naif e barocca di cose inutili. Ma oggi alcune cose le vedo mitiche.
Battiato pure l'ho sempre detestato: supponente propositore di mielosità per ingenui abboccatori. Ma "la cura" mi piace, più altre cose.
Cavolo, devo scendere. Peccato, mi piaceva la domanda. Anche se tu sei poco "teorico", dicevo ;)
- 2 mesi fa
Perché si può dare un giusto valore alla contemporaneità odierna? E come fai a darglielo? Cià!
- Anonimo2 mesi fa
In effetti no, non mi piace alcuna forma d'arte contemporanea.. a volte mi chiedo se vivendo negli anni 60/70/80 avrei apprezzato quel periodo come lo apprezzo ora 🤔
- sanguanelLv 62 mesi fa
Comunque non hai torto.
Gli stessi Lumière snobbarono il cinema, guarda cosa è diventato dopo.
- Anonimo2 mesi fa
Sìììììììììììììì