Testo: Albatros. Qualcuno che l'ha letto può scrivermi un commento ben dettagliato? 5 punti al migliore?
1 risposta
- TipLv 52 mesi fa
L'albatro è un testo scritto da Charles Baudelaire e fa parte della raccolta "I fiori del male" ( in francese "fleurs du mal"). Baudelaire era un poeta simbolista di metà ottocento , ed il componimento "L'albatro" contiene quella che è l'idea generale dei simbolisti. L'albatro racconta di questo uccello maestoso, l'albatro per l'appunto , e questo uccello , che vola sopra gli uomini ( i marinai), è enorme , per farti capire ha un'apertura alare di 3 metri. E Baudelaire descrive questa maestosità nei cieli di questo grande pennuto. Ma il re dell'azzurro ( così chiamato da Baudelaire stesso) viene catturato dagli uomini, e quando è a terra perde quella maestosità. E' goffo, incapace di muoversi, maldestro e vergognoso. Insomma l'albatro si è trasformato da maestosa creatura a creatura incapace , poco bella, comica e brutta. Addirittura i marinai lo prendono in giro, c'è chi lo imita zoppicando e chi lo stuzzica.
E giungiamo alla parte finale.
Baudelaire paragona i poeti all'albatro. Questi infatti sono quelli con più grandezza spirituale e forza di immaginazione. Nella loro mente i poeti sono liberi, vagano per spazi sconfinati, provano emozioni difficili da descrivere. Ma quando i poeti tornano alla realtà quotidiana perdono quella superiorità che avevano, proprio come l'albatro la perde quando tocca terra. Infatti i poeti sono come estranei al mondo, non si trovano bene in una società indutriale, incentrata sul prfitto e la produzione ( che quindi è una visione materialistica della vita, a cui i poeti non sanno adattarsi).
Dunque il poeta ha un dono, la capacità di poter spaziare nella sua grande immaginazione, però è condannato alla solitudine e all'emarginazione.
Fonte/i: appunti